I Cazalet sono una famiglia numerosa, composta da i due capostipiti: William Cazalet e Kitty Barlow, carinamente soprannominati dai loro figli "il generale e la duchessa", entrambi molto legati alla morale vittoriana e fortemente contrariati ad ogni tipo di cambiamento.
I loro figli maschi:
Edwadr Cazalet (sposato con Viola Rydal, la quale da essa ha avuto tre figli: Louise, Teddy e Lydia) un uomo affascinante che ama le belle donne e il buon vino.
Hugh Cazalet (sposato con Sybil Caner, la quale da essa ha avuto tre figli: Polly, Simon e William) rimasto sfortunatamente segnato dalla prima guerra mondiale per la perdita di una mano, motivo per cui soffre di forti mal di testa.
Rupert Cazalet, una persona eternamente indecisa, dal temperamento artistico, che ha parso la sua prima moglie, Isobel (con la quale ha avuto due figli: Clary e Neville), morta dopo il parto del suo ultimo figlio. Successivamente si è risposato con la giovane e bellissima Zoe, una persona frivola, vanesia, capricciosa, che fatica a fare da matrigna ai suoi figli.
Infine la loro unica femmina Rachel Cazalet, da cui, non essendo sposata ci si aspetta una grande disponibilità verso i genitori. Essa tiene segreto un forte sentimento per la sua amica Sid.
Vi risparmi quella che è la servitù per passare finalmente al libro.
Anche questo è un libro che non avrei mai letto se non fosse per il mio gruppo di lettura, che ringrazio, perché molto lontano da quello che generalmente leggo.
La trama è una trama semplice, scorrevole, che segue quella che è la vita di tutti i giorni: incomprensioni tra marito e moglie, le gelosie e i tradimenti, i normali litigi e dispetti che si fanno tra bambini, problemi adolescenziali.. Oltre a tutto questo però si respira la paura di una seconda guerra mondiale, con i ricordi, le preoccupazioni e le paure di chi purtroppo ha conosciuto la prima.
Consiglio questo libro a tutte le persone che hanno voglia di immergersi in questa grande famiglia e leggere qualcosa di tranquillo e rilassante, nonostante la mole.
Ps -Non vedo l'ora di leggere il seguito.

Gli anni della leggerezza: La saga dei Cazalet 1
Audiolibro Audible
– Edizione integrale
Elizabeth Jane Howard
(Autore),
Valentina Carnelutti
(Narratore),
Emons Edizioni
(Editore)
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È l'estate del 1937 e la famiglia Cazalet si appresta a riunirsi nella dimora di campagna. Ad attenderli, uno stuolo di cameriere e domestici, lunghe passeggiate, il tè a letto la mattina, segreti e bugie. I due capostipiti, affettuosamente soprannominati il Generale e la Duchessa, vigilano su atmosfere d’altri tempi.
Ma sotto la rassicurante e rigida morale vittoriana qualcosa sta cominciando a cambiare. Un romanzo "che mette voglia di divorare al più presto anche gli altri quattro capitoli della saga dei Cazalet." (Mario Fortunato, L'Espresso)
Ma sotto la rassicurante e rigida morale vittoriana qualcosa sta cominciando a cambiare. Un romanzo "che mette voglia di divorare al più presto anche gli altri quattro capitoli della saga dei Cazalet." (Mario Fortunato, L'Espresso)
©1990/2015 Elizabeth Jane Howard / Fazi Editore srl (P)2017 Emons Italia S.r.l.
- Durata15 ore e 13 minuti
- Data di uscita su Audible12 ottobre 2017
- LinguaItaliano
- ASINB076BLSY12
- VersioneEdizione integrale
- Tipo di programmaAudiobook Audible
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Dettagli prodotto
Durata | 15 ore e 13 minuti |
---|---|
Autore | Elizabeth Jane Howard |
Narratore | Valentina Carnelutti |
Data di pubblicazione su Audible.it | 12 ottobre 2017 |
Editore | Emons Edizioni |
Tipo di programma | Audiobook Audible |
Versione | Edizione integrale |
Lingua | Italiano |
ASIN | B076BLSY12 |
Posizione nella classifica Bestseller di Amazon | n. 2,755 in Narrativa su saghe familiari n. 4,798 in Narrativa su famiglia e relazioni n. 18,081 in Narrativa storica (Libri) |
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3,6 su 5 stelle
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Parlare dei Cazalet è un po’ come parlare di quanto sia insopportabile il caldo, o di quanto i treni siano sempre in ritardo: è una saga di cui stanno parlando tutti quanti, che appare nei blog tanto quanto nelle foto degli acquisti degli accaniti lettori. Io sono sempre un po’ titubante nell’affrontare la letteratura contemporanea, perché troppo spesso il marketing riesce a vendere grandi quantità di libri che vengono accantonati dopo anni, persi nell’oblio e nella carta da macero. È solo il tempo a poter dare la misura del valore di un libro, ma ahimè: noi viviamo nell’oggi e nell’oggi ci mettiamo a parlare di libri. Perciò.La saga dei Cazalet in realtà è vecchiotta: il primo libro ormai ha quasi trent’anni. In italia però sono arrivati due anni fa – e ahimè sono arrivati dopo la morte dell’attrice – grazie a Fazi Editore. Qui, tornando sul tema marketing, c’è da togliersi il cappello: Fazi pubblica libri abbastanza cari, ma pubblica lavori di qualità in una veste di qualità, e li promuove in modo egregio – e i Cazalet non fanno eccezione.La trama in sé è semplice: una famiglia radunata per le vacanze estive, tre generazioni sotto lo stesso tetto, in un turbinio di piccoli grandi drammi. I temi sul tavolo non mancano: l’avanzare degli anni e la progressiva perdita della propria capacità; l’arrivo di nuovi figli, e tutte le complicazioni che questo comporta; gli amori non corrisposti, e gli amori traditi, e gli amori da nascondere; le difficoltà del crescere, con le crisi e le paure intramontabili anche a distanza di decenni.Il tutto si svolge nel corso di due estasi – nel 1937 e nel 1938, mentre il fantasma di un’altra guerra aleggia sopra i cieli d’Inghilterra. E più avanti, nella saga, il fantasma diventerà una minaccia concreta – ma per ora no, ancora no, siamo ancora negli anni della leggerezza.Di tutti i personaggi, i più giovani sono quelli che maggiormente attirano le simpatie del lettore. I più piccoli, così ingenui e spaventati dal nulla, ti fanno venire voglia di stringerli forte per allontanare il momento in cui dovranno rinunciare alla leggerezza. Le ragazze, in punta di piedi sulle porte dell’adolescenza, si vestono delle prime incertezze sul futuro, e anche di qualche macigno non meritato sulle anime ancora leggiadre. I ragazzi, non più bambini e non ancora adulti, progettano la fuga da un mondo di cui non si sentono parte, cercando risposte al di fuori della gabbia della società. E Rachel, al confine tra la gioventù e l’età adulta – Rachel sceglie di rimanere ancorata alla casa dei genitori senza spiccare il volo, e al contempo sceglie un amore difficile, un amore da gestire sottobanco in un’epoca ancora immatura.Gli adulti, di contro, non fanno bella figura, e spendono il loro tempo tra amori clandestini, indecisioni e procrastinazione, sotterfugi per sfuggire alle responsabilità, e frivolezze generali. Negli anni della leggerezza si formano tante piccole crepe nelle famiglie dei Cazalet, e c’è solo da vedere se le case reggeranno negli anni a venire.Il tutto è narrato con uno stile leggero, magistrale, sempre delicato e mai affrettato. C’è una sensazione di calma in questo romanzo, come di una quiete prima di una tempesta: non c’è fretta, la guerra può attendere, e noi possiamo rimanere con i Cazalet ancora per qualche pagina.Insomma: io di solito sono titubante di fronte alla letteratura contemporanea, e lascio che l’hype si sedimenti lasciando spazio alla vera bellezza – ma in questo caso, credetemi, lasciatevi affascinare e non ne rimarrete delusi."Sembrava completamente assorbito ed era esattamente quello che voleva: riappropriarsi della meravigliosa, totale dedizione al momento presente che spesso osservava nei bambini."
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Migliori recensioni
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Recensito in Italia 🇮🇹 il 18 settembre 2017
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13 persone l'hanno trovato utile
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Recensito in Italia 🇮🇹 il 17 agosto 2022
Bella storia famiglia numerosa, forse troppi nomi ed intrecci da ricordare, un pochino troppo prolisso nella descrizione ma tutto sommato scorrevole e piacevole da leggere adesso passiamo al secondo capitolo.
Consigliato
Consigliato
Recensito in Italia 🇮🇹 il 5 ottobre 2019
È il primo della serie (in tutto sono cinque ) che leggo e mi è piaciuto molto, il linguaggio è semplice, non ci sono tematiche difficili da affrontare, viene raccontata la vita di tutti i giorni di una grande famiglia benestante inglese alla fine degli anni trenta. La lunghezza del romanzo è funzionale: solo entrando nel dettaglio si riesce a rendere l'atmosfera e le caratteristiche di un determinato momento storico, spesso ho avuto la sensazione di vedere il cielo prima della pioggia o di ascoltare dei suoni (il tintinnio delle posate, la macchina in moto...). L'autrice riesce benissimo a far capire come si viveva e come si pensava prima della guerra, spesso i fatti raccontati nei libri di storia assumono un significato più definito se sono calati nella realtà. Leggerò di certo anche i romanzi successivi, mi sento di consigliare questa lettura a tutti, credo sia ottima nei momenti in cui si cerca un momento di evasione senza impegnarsi troppo e comunque si cerchi un testo curato, non banale, delicato nei termini e nella forma... insomma di una certa qualità. La voglia di sapere cosa succederà e la familiarità con i tanti perdonaggi sono un effetto collaterale di questo romanzo, semplice, senza troppe pretese ma scritto bene e molto coinvolgente.
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Recensito in Italia 🇮🇹 il 10 giugno 2017
Parlare dei Cazalet è un po’ come parlare di quanto sia insopportabile il caldo, o di quanto i treni siano sempre in ritardo: è una saga di cui stanno parlando tutti quanti, che appare nei blog tanto quanto nelle foto degli acquisti degli accaniti lettori. Io sono sempre un po’ titubante nell’affrontare la letteratura contemporanea, perché troppo spesso il marketing riesce a vendere grandi quantità di libri che vengono accantonati dopo anni, persi nell’oblio e nella carta da macero. È solo il tempo a poter dare la misura del valore di un libro, ma ahimè: noi viviamo nell’oggi e nell’oggi ci mettiamo a parlare di libri. Perciò.
La saga dei Cazalet in realtà è vecchiotta: il primo libro ormai ha quasi trent’anni. In italia però sono arrivati due anni fa – e ahimè sono arrivati dopo la morte dell’attrice – grazie a Fazi Editore. Qui, tornando sul tema marketing, c’è da togliersi il cappello: Fazi pubblica libri abbastanza cari, ma pubblica lavori di qualità in una veste di qualità, e li promuove in modo egregio – e i Cazalet non fanno eccezione.
La trama in sé è semplice: una famiglia radunata per le vacanze estive, tre generazioni sotto lo stesso tetto, in un turbinio di piccoli grandi drammi. I temi sul tavolo non mancano: l’avanzare degli anni e la progressiva perdita della propria capacità; l’arrivo di nuovi figli, e tutte le complicazioni che questo comporta; gli amori non corrisposti, e gli amori traditi, e gli amori da nascondere; le difficoltà del crescere, con le crisi e le paure intramontabili anche a distanza di decenni.
Il tutto si svolge nel corso di due estasi – nel 1937 e nel 1938, mentre il fantasma di un’altra guerra aleggia sopra i cieli d’Inghilterra. E più avanti, nella saga, il fantasma diventerà una minaccia concreta – ma per ora no, ancora no, siamo ancora negli anni della leggerezza.
Di tutti i personaggi, i più giovani sono quelli che maggiormente attirano le simpatie del lettore. I più piccoli, così ingenui e spaventati dal nulla, ti fanno venire voglia di stringerli forte per allontanare il momento in cui dovranno rinunciare alla leggerezza. Le ragazze, in punta di piedi sulle porte dell’adolescenza, si vestono delle prime incertezze sul futuro, e anche di qualche macigno non meritato sulle anime ancora leggiadre. I ragazzi, non più bambini e non ancora adulti, progettano la fuga da un mondo di cui non si sentono parte, cercando risposte al di fuori della gabbia della società. E Rachel, al confine tra la gioventù e l’età adulta – Rachel sceglie di rimanere ancorata alla casa dei genitori senza spiccare il volo, e al contempo sceglie un amore difficile, un amore da gestire sottobanco in un’epoca ancora immatura.
Gli adulti, di contro, non fanno bella figura, e spendono il loro tempo tra amori clandestini, indecisioni e procrastinazione, sotterfugi per sfuggire alle responsabilità, e frivolezze generali. Negli anni della leggerezza si formano tante piccole crepe nelle famiglie dei Cazalet, e c’è solo da vedere se le case reggeranno negli anni a venire.
Il tutto è narrato con uno stile leggero, magistrale, sempre delicato e mai affrettato. C’è una sensazione di calma in questo romanzo, come di una quiete prima di una tempesta: non c’è fretta, la guerra può attendere, e noi possiamo rimanere con i Cazalet ancora per qualche pagina.
Insomma: io di solito sono titubante di fronte alla letteratura contemporanea, e lascio che l’hype si sedimenti lasciando spazio alla vera bellezza – ma in questo caso, credetemi, lasciatevi affascinare e non ne rimarrete delusi.
"Sembrava completamente assorbito ed era esattamente quello che voleva: riappropriarsi della meravigliosa, totale dedizione al momento presente che spesso osservava nei bambini."
La saga dei Cazalet in realtà è vecchiotta: il primo libro ormai ha quasi trent’anni. In italia però sono arrivati due anni fa – e ahimè sono arrivati dopo la morte dell’attrice – grazie a Fazi Editore. Qui, tornando sul tema marketing, c’è da togliersi il cappello: Fazi pubblica libri abbastanza cari, ma pubblica lavori di qualità in una veste di qualità, e li promuove in modo egregio – e i Cazalet non fanno eccezione.
La trama in sé è semplice: una famiglia radunata per le vacanze estive, tre generazioni sotto lo stesso tetto, in un turbinio di piccoli grandi drammi. I temi sul tavolo non mancano: l’avanzare degli anni e la progressiva perdita della propria capacità; l’arrivo di nuovi figli, e tutte le complicazioni che questo comporta; gli amori non corrisposti, e gli amori traditi, e gli amori da nascondere; le difficoltà del crescere, con le crisi e le paure intramontabili anche a distanza di decenni.
Il tutto si svolge nel corso di due estasi – nel 1937 e nel 1938, mentre il fantasma di un’altra guerra aleggia sopra i cieli d’Inghilterra. E più avanti, nella saga, il fantasma diventerà una minaccia concreta – ma per ora no, ancora no, siamo ancora negli anni della leggerezza.
Di tutti i personaggi, i più giovani sono quelli che maggiormente attirano le simpatie del lettore. I più piccoli, così ingenui e spaventati dal nulla, ti fanno venire voglia di stringerli forte per allontanare il momento in cui dovranno rinunciare alla leggerezza. Le ragazze, in punta di piedi sulle porte dell’adolescenza, si vestono delle prime incertezze sul futuro, e anche di qualche macigno non meritato sulle anime ancora leggiadre. I ragazzi, non più bambini e non ancora adulti, progettano la fuga da un mondo di cui non si sentono parte, cercando risposte al di fuori della gabbia della società. E Rachel, al confine tra la gioventù e l’età adulta – Rachel sceglie di rimanere ancorata alla casa dei genitori senza spiccare il volo, e al contempo sceglie un amore difficile, un amore da gestire sottobanco in un’epoca ancora immatura.
Gli adulti, di contro, non fanno bella figura, e spendono il loro tempo tra amori clandestini, indecisioni e procrastinazione, sotterfugi per sfuggire alle responsabilità, e frivolezze generali. Negli anni della leggerezza si formano tante piccole crepe nelle famiglie dei Cazalet, e c’è solo da vedere se le case reggeranno negli anni a venire.
Il tutto è narrato con uno stile leggero, magistrale, sempre delicato e mai affrettato. C’è una sensazione di calma in questo romanzo, come di una quiete prima di una tempesta: non c’è fretta, la guerra può attendere, e noi possiamo rimanere con i Cazalet ancora per qualche pagina.
Insomma: io di solito sono titubante di fronte alla letteratura contemporanea, e lascio che l’hype si sedimenti lasciando spazio alla vera bellezza – ma in questo caso, credetemi, lasciatevi affascinare e non ne rimarrete delusi.
"Sembrava completamente assorbito ed era esattamente quello che voleva: riappropriarsi della meravigliosa, totale dedizione al momento presente che spesso osservava nei bambini."

Parlare dei Cazalet è un po’ come parlare di quanto sia insopportabile il caldo, o di quanto i treni siano sempre in ritardo: è una saga di cui stanno parlando tutti quanti, che appare nei blog tanto quanto nelle foto degli acquisti degli accaniti lettori. Io sono sempre un po’ titubante nell’affrontare la letteratura contemporanea, perché troppo spesso il marketing riesce a vendere grandi quantità di libri che vengono accantonati dopo anni, persi nell’oblio e nella carta da macero. È solo il tempo a poter dare la misura del valore di un libro, ma ahimè: noi viviamo nell’oggi e nell’oggi ci mettiamo a parlare di libri. Perciò.
La saga dei Cazalet in realtà è vecchiotta: il primo libro ormai ha quasi trent’anni. In italia però sono arrivati due anni fa – e ahimè sono arrivati dopo la morte dell’attrice – grazie a Fazi Editore. Qui, tornando sul tema marketing, c’è da togliersi il cappello: Fazi pubblica libri abbastanza cari, ma pubblica lavori di qualità in una veste di qualità, e li promuove in modo egregio – e i Cazalet non fanno eccezione.
La trama in sé è semplice: una famiglia radunata per le vacanze estive, tre generazioni sotto lo stesso tetto, in un turbinio di piccoli grandi drammi. I temi sul tavolo non mancano: l’avanzare degli anni e la progressiva perdita della propria capacità; l’arrivo di nuovi figli, e tutte le complicazioni che questo comporta; gli amori non corrisposti, e gli amori traditi, e gli amori da nascondere; le difficoltà del crescere, con le crisi e le paure intramontabili anche a distanza di decenni.
Il tutto si svolge nel corso di due estasi – nel 1937 e nel 1938, mentre il fantasma di un’altra guerra aleggia sopra i cieli d’Inghilterra. E più avanti, nella saga, il fantasma diventerà una minaccia concreta – ma per ora no, ancora no, siamo ancora negli anni della leggerezza.
Di tutti i personaggi, i più giovani sono quelli che maggiormente attirano le simpatie del lettore. I più piccoli, così ingenui e spaventati dal nulla, ti fanno venire voglia di stringerli forte per allontanare il momento in cui dovranno rinunciare alla leggerezza. Le ragazze, in punta di piedi sulle porte dell’adolescenza, si vestono delle prime incertezze sul futuro, e anche di qualche macigno non meritato sulle anime ancora leggiadre. I ragazzi, non più bambini e non ancora adulti, progettano la fuga da un mondo di cui non si sentono parte, cercando risposte al di fuori della gabbia della società. E Rachel, al confine tra la gioventù e l’età adulta – Rachel sceglie di rimanere ancorata alla casa dei genitori senza spiccare il volo, e al contempo sceglie un amore difficile, un amore da gestire sottobanco in un’epoca ancora immatura.
Gli adulti, di contro, non fanno bella figura, e spendono il loro tempo tra amori clandestini, indecisioni e procrastinazione, sotterfugi per sfuggire alle responsabilità, e frivolezze generali. Negli anni della leggerezza si formano tante piccole crepe nelle famiglie dei Cazalet, e c’è solo da vedere se le case reggeranno negli anni a venire.
Il tutto è narrato con uno stile leggero, magistrale, sempre delicato e mai affrettato. C’è una sensazione di calma in questo romanzo, come di una quiete prima di una tempesta: non c’è fretta, la guerra può attendere, e noi possiamo rimanere con i Cazalet ancora per qualche pagina.
Insomma: io di solito sono titubante di fronte alla letteratura contemporanea, e lascio che l’hype si sedimenti lasciando spazio alla vera bellezza – ma in questo caso, credetemi, lasciatevi affascinare e non ne rimarrete delusi.
"Sembrava completamente assorbito ed era esattamente quello che voleva: riappropriarsi della meravigliosa, totale dedizione al momento presente che spesso osservava nei bambini."
La saga dei Cazalet in realtà è vecchiotta: il primo libro ormai ha quasi trent’anni. In italia però sono arrivati due anni fa – e ahimè sono arrivati dopo la morte dell’attrice – grazie a Fazi Editore. Qui, tornando sul tema marketing, c’è da togliersi il cappello: Fazi pubblica libri abbastanza cari, ma pubblica lavori di qualità in una veste di qualità, e li promuove in modo egregio – e i Cazalet non fanno eccezione.
La trama in sé è semplice: una famiglia radunata per le vacanze estive, tre generazioni sotto lo stesso tetto, in un turbinio di piccoli grandi drammi. I temi sul tavolo non mancano: l’avanzare degli anni e la progressiva perdita della propria capacità; l’arrivo di nuovi figli, e tutte le complicazioni che questo comporta; gli amori non corrisposti, e gli amori traditi, e gli amori da nascondere; le difficoltà del crescere, con le crisi e le paure intramontabili anche a distanza di decenni.
Il tutto si svolge nel corso di due estasi – nel 1937 e nel 1938, mentre il fantasma di un’altra guerra aleggia sopra i cieli d’Inghilterra. E più avanti, nella saga, il fantasma diventerà una minaccia concreta – ma per ora no, ancora no, siamo ancora negli anni della leggerezza.
Di tutti i personaggi, i più giovani sono quelli che maggiormente attirano le simpatie del lettore. I più piccoli, così ingenui e spaventati dal nulla, ti fanno venire voglia di stringerli forte per allontanare il momento in cui dovranno rinunciare alla leggerezza. Le ragazze, in punta di piedi sulle porte dell’adolescenza, si vestono delle prime incertezze sul futuro, e anche di qualche macigno non meritato sulle anime ancora leggiadre. I ragazzi, non più bambini e non ancora adulti, progettano la fuga da un mondo di cui non si sentono parte, cercando risposte al di fuori della gabbia della società. E Rachel, al confine tra la gioventù e l’età adulta – Rachel sceglie di rimanere ancorata alla casa dei genitori senza spiccare il volo, e al contempo sceglie un amore difficile, un amore da gestire sottobanco in un’epoca ancora immatura.
Gli adulti, di contro, non fanno bella figura, e spendono il loro tempo tra amori clandestini, indecisioni e procrastinazione, sotterfugi per sfuggire alle responsabilità, e frivolezze generali. Negli anni della leggerezza si formano tante piccole crepe nelle famiglie dei Cazalet, e c’è solo da vedere se le case reggeranno negli anni a venire.
Il tutto è narrato con uno stile leggero, magistrale, sempre delicato e mai affrettato. C’è una sensazione di calma in questo romanzo, come di una quiete prima di una tempesta: non c’è fretta, la guerra può attendere, e noi possiamo rimanere con i Cazalet ancora per qualche pagina.
Insomma: io di solito sono titubante di fronte alla letteratura contemporanea, e lascio che l’hype si sedimenti lasciando spazio alla vera bellezza – ma in questo caso, credetemi, lasciatevi affascinare e non ne rimarrete delusi.
"Sembrava completamente assorbito ed era esattamente quello che voleva: riappropriarsi della meravigliosa, totale dedizione al momento presente che spesso osservava nei bambini."
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25 persone l'hanno trovato utile
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Recensito in Italia 🇮🇹 il 1 agosto 2022
ok
Recensito in Italia 🇮🇹 il 11 marzo 2022
Si avevo aspettative più alte ma adesso iniziò il secondo volume e vediamo...non mi piace lasciare le cose in sospeso!
Recensito in Italia 🇮🇹 il 22 agosto 2021
intreccio di personaggi impegnativo da memorizzare, narrazione molto elaborata e a tratti leziosa
Le recensioni migliori da altri paesi

Amazon Customer
5,0 su 5 stelle
Un libro bellissimo, una saga
Recensito nel Regno Unito 🇬🇧 il 17 gennaio 2018
Ne avevo sentito parlare ma temevo fosse noioso, invece è un libro bellissimo, con tanti personaggi, ambientazioni vittoriane, campagna inglese, descrizioni precise ma non infinite, avventure e intrecci. Non vedo l’ora di leggere il successivo.