Recensito in Italia 🇮🇹 il 23 ottobre 2020
Avevo delle tovaglie, che erano appartenute a mia mamma, molto importanti (ricami, pizzi), alcune molto vecchie, prevalentemente crema o bianche, ma anche verdolino o rosa, con macchie (tempo, lavaggi con vari mezzi, candeggina, commensali distratti), in cotone o lino. Non erano adatte a me, ma, per motivi affettivi, non volevo liberarmene, erano care a mia madre. Dopo aver tentato, inutilmente, di smacchiarle, ho continuato a tenerle in giro per più di un decennio, finché mi sono decisa a tentare un salvataggio estremo. Nelle foto alcuni risultati.
Dalla mia esperienza:
NON USATE CANDEGGINA, la tinta prende poco e si hanno disastri se la candeggina è stata usata solo su alcuni punti;
meglio usare il decolorante della stessa casa, prima. Non decolora, in realtà, ma in qualche modo predispone alla tintura;
potete MESCOLARE i colori per ottenere nuove nuances, ma attenzione: non sono completamente prevedibili e la casa non fornisce linee guida.
La prima foto é relativa ad un errore. Non si vede, ma il colore reale è un bel carta zucchero, ottenuto mescolando (per sbaglio, volevo usare solo grigio) 1 blue jeans con 2 grigio antico. Il risultato mi ha aperto un mondo (foto 4: grigio antracite usando 1 blue jeans+1 arancio, e foto 6, in realtà un prugna scuro, vicende entrambe complesse e risultati ottenuti per disperazione).
La terza foto è sabbia su varie gradazioni di crema, la foto 2 e l'ultima con grigio antico su tovaglia moderna Frette, originariamente bianca con bordo antracite, con macchie di candeggina, anche sul bordo, "decolorata" con prodotto della casa e successivamente tinta. In questo caso non sono soddisfatta della tinta quasi verde scurissimo che hanno acquistato bordo e tovaglioli, alcuni usciti striati, anche se la scoloritura sul bordo è sparita (ma è rimasto un alone più chiaro, dovuto a candeggina, nella parte che era bianca).
Attenzione ai ricami: se complessi sono stati prima disegnati con carta copiativa, segni coperti dal ricamo, ma che la tintura scioglie. Il risultato è apparizione di puntini blu scuro. Il colore antracite (1 blue jeans + 1 arancio) è stato applicato dopo una precedente tintura sabbia, colore uscito bellissimo, ma, ahimè, pieno di puntini blu, e una successiva decolorazione (nessun effetto sui puntini). Il prugna finale è stato ottenuto con altra marca mescolando un rubino e un blu. La tovaglia era originariamente rosa con applicazioni bianche, tinta di "prugna avvolgente", uscita con strie scure che io, non ancora cosciente della faccenda sulla candeggina, ho tentato di schiarire con uno spray per cucina a base della stessa sostanza: un disastro, in pochi secondi. Un lavaggio immediato ad alte temperature non ha avuto effetto, quindi decolorazione e nuova tinta, questa volta utilizzando, come detto, altra casa e 1 rubino + 1 blu. Risultato molto soddisfacente, il colore è risultato parecchio coprente.
Mi restano da dire altre tre cose: meglio non superare il kilo e mezzo di tessuto asciutto e due-tre confezioni di tinta in un ciclo di lavatrice (la casa dice di non usare più di sei confezioni), i colori chiari coprono meno, quelli scuri danno risultati migliori, ma dovete, in generale, tollerare qualche stria, e, infine. la casa dovrebbe pubblicare qualcosa di più sugli inconvenienti che si possono incontrare, a leggere le loro (magre) istruzioni sembra sicuro un successo perfetto, e dovrebbe esplorare la combinazione delle tinte.
Nel complesso mi sono divertita e ho ottenuto effetti più che accettabili, ma fra tinte e ritinte e decolorazioni ho speso parecchio. Una scatola arriva a dare pieno colore a 600 g di tessuto, una tovaglia per 12 ne richiede almeno 2, più, per migliori risultati, 2 scatole di decolorante (attorno a 25 euro a tovaglia, se tutto va bene?)