Joseph Conrad

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Libri di Joseph Conrad
Lingua:Libri ItalianiCon questo lungo racconto, pubblicato nel 1917, Conrad torna ai suoi temi e scenari prediletti. Il protagonista è un giovane ufficiale a cui viene affidato il comando di una nave, dopo la morte del capitano in circostanze poco chiare. Approdato nel porto di Bangkok, egli viene a sapere che il precedente comandante era morto suicidandosi in mare e che prima di farlo aveva lanciato una maledizione sull’imbarcazione. Ripreso il viaggio, la nave sembra effettivamente attirare su di sé continue sventure, tra cui una bonaccia che perdura per alcune settimane. E per di più, nel corso di questo periodo, a uno a uno tutti i membri dell’equipaggio si ammalano di una febbre tropicale. Nell’ispirarsi anche a precedenti classici della letteratura inglese, quali la Ballata del vecchio marinaio di Coleridge, Conrad costruisce un’allegoria perfetta della guerra mondiale che allora imperversava in Europa. Come in guerra, anche sull’imbarcazione l’unica speranza di salvezza sta nel fare con abnegazione e sacrificio ognuno la propria parte.
Sempre alla ricerca dell’occasione per realizzare i suoi sogni di gloria, Jim, giovane marinaio inglese, si imbarca come secondo sulla Patna, ma in seguito a uno scontro con un relitto nelle acque del Mar Rosso abbandona la nave insieme al capitano, convinto che sia in procinto di affondare, senza curarsi della sorte dei passeggeri. Uscito disonorato dall’inchiesta, nelle sue lunghe peregrinazioni nei mari del Sud cercherà di espiare e redimersi, fino ad armare lui stesso la mano che lo ucciderà per una colpa non commessa. Lord Jim (1900) è forse il personaggio più popolare di Conrad. La sua figura, segnata dal mistero e tormentata dal rimorso per un’azione indegna, è vicina al nostro sentire di moderni per la umana debolezza che dimostra nel momento della verità. L’idealismo romantico, il rovello per l’onore perduto e l’ansia di riscatto ne fanno uno sconfitto, un antieroe tanto singolare nel clima di esaltazione imperialistica dell’Inghilterra vittoriana quanto poco convenzionale in una letteratura esotica e avventurosa che ha i suoi maestri in Stevenson e Kipling.
Inizia subito con Cuore di Tenebra di Joseph Conrad
Pubblicato per la prima volta nel 1908, viene ora riproposto in una nuova traduzione a cura di Benedetta Bini, che ne restituisce appieno tutta la modernissima potenza.
• Il reietto delle isole
• Il negro del Narciso
• Cuore di tenebra
• Lord Jim
• Amy Foster
• Tifone
• Domani
• Nostromo
• L’agente segreto
• La linea d’ombra
• Racconti dell’inquietudine
• Racconti di mare e di costa
Introduzione di Filippo La Porta
Edizioni integrali
Il nome di Conrad è indissolubilmente legato al mare. In numerosi romanzi e racconti lo scrittore ha trasferito, rievocandole e trasfigurandole con il soffio del mito, le sue avventure di marinaio scelto e poi di capitano sulle rotte orientali, da cui ha saputo, con severa capacità introspettiva, distillare le essenze più intime e nascoste delle azioni umane. Il mare è un protagonista concreto, il mare che accoglie navi e battelli di ogni tipo, isole e porti popolati di esseri umani che si incontrano e si scontrano, soffrono e sperano rivelando se stessi. Ma il mare è anche uno spazio metaforico che si agita di conflitti e crisi profonde che spezzano, distruggono o fanno rinascere; qui comincia a farsi strada il sospetto, dolente e lacerante per l’epoca, che l’etica e la civiltà dell’Occidente fossero forse meno limpide di quanto l’ottimismo eurocentrico volesse indurre a pensare. Ecco la grandezza di Conrad: riesce a dare alle ombre dell’anima umana la concretezza delle onde dell’oceano, l’afferrabilità della tempesta che si scatena improvvisa dopo la bonaccia, il profumo della brezza. La sua maestria di narratore si esprime incredibilmente con un uso della lingua inglese che altri grandi scrittori inglesi gli invidiavano, a lui, polacco di nascita e di lingua: «La verità della faccenda è che la mia facoltà di scrivere in inglese è naturale quanto ogni altra attitudine ingenita che io abbia mai avuto. Nutro la strana e irresistibile sensazione ch’essa sia sempre stata una parte inerente di me stesso».
Joseph Conrad
(pseudonimo di Józef Konrad Korzeniowski) nacque nel 1857 a Berdiczew, nella Polonia meridionale. Nel 1874, per sfuggire all’arruolamento forzato nell’esercito zarista, raggiunse Marsiglia e cominciò a viaggiare per mare, prima su navi francesi, poi inglesi, percorrendo finalmente le rotte dell’Oriente. Nel 1886 diventa capitano di lungo corso, nello stesso anno ottiene la cittadinanza inglese e cambia il suo nome polacco in quello con cui è universalmente conosciuto. Il 1893 è l’anno dell’ultimo imbarco di Conrad: da allora fino alla morte, avvenuta nel 1924, si dedicherà solo alla scrittura. La Newton Compton ha pubblicato I grandi romanzi e i racconti e L’agente segreto, Cuore di tenebra e altri racconti d’avventura, Lord Jim e Romanzi del mare in volumi singoli.
La linea d’ombra (1917), racconta la crescita professionale e morale di un giovane capitano, che con la sua nave affronta numerose peripezie, tra cui una misteriosa epidemia, navigando nei mari dell’Estremo Oriente. L’ombra rappresenta il timore di non farcela e di non essere all’altezza del ruolo che la vita ha assegnato al protagonista.
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