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Ubik Copertina flessibile – 11 febbraio 2016
Prezzo Amazon | Nuovo a partire da | Usato da |
Copertina flessibile
"Ti preghiamo di riprovare" | — | 7,53 € |
Copertina flessibile, 11 febbraio 2016 | 10,00 € | — | 10,00 € |
- Lunghezza stampa229 pagine
- LinguaItaliano
- EditoreFanucci
- Data di pubblicazione11 febbraio 2016
- Dimensioni22 x 2 x 14.4 cm
- ISBN-108834730313
- ISBN-13978-8834730317
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Dettagli prodotto
- Editore : Fanucci (11 febbraio 2016)
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 229 pagine
- ISBN-10 : 8834730313
- ISBN-13 : 978-8834730317
- Peso articolo : 280 g
- Dimensioni : 22 x 2 x 14.4 cm
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 338,212 in Libri (Visualizza i Top 100 nella categoria Libri)
- n. 7,788 in Fantascienza (Libri)
- n. 115,940 in Narrativa di genere
- Recensioni dei clienti:
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Recensito in Italia il 2 giugno 2021
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Ho amato ogni aspetto di questo libro, il modo in cui sono costruiti i personaggi, il modo inquietante con cui le porte si aprono solo se chi le deve usare le alimenta con crediti, altrimenti si arrabbiano, stanno lì a dirti che non possono aprirsi se non paghi. Puoi rimanere chiuso nel tuo appartamento a vita se finisci i crediti. Solo l’idea, semplice, ma potente, racchiusa in questo piccolo dettaglio, la dice lunga sulla bravura dell’autore, del modo in cui la storia è presentata ed è evoluta, fino ad arrivare a un finale inatteso.
Un mondo dove, dopo essere morti, le funzioni basilari continuano a esserci, si cade in uno stato di semivita e si finisce in congelamento rapido in un moratorium dove il proprio cervello continua a essere vivo e dove la persona può ricevere visite e parlare coi propri cari, in un mondo dove non tutto è come sembra, dove sei morto, ma sei vivo.
Leggere questo romanzo è stata un’esperienza molto bella. A un certo punto sembra di essere nella serie televisiva “Ai confini della realtà”. Pagina dopo pagina ho desiderato andare avanti, ho sorriso, ho iniziato a pensare chi avesse fatto cosa. Volevo risolvere il mistero anche io, catturavo indizi, rimanevo spiazzato come i personaggi, viaggiavo con loro, ma il finale è il finale. Bello. Quello che si completa in modo naturale e che ti fa pensare che hai appena finito di leggere un bel romanzo. Non sempre alcuni bravi scrittori riescono nel finale, ma devo dire che questo ci sta tutto e piace. Molto.
Consiglio questo libro anche ai non amanti della fantascienza perché se una storia è bella, ha davvero importanza di che genere è?
Anche perché, a giorni di distanza dalla lettura del libro, ancora non sono in grado di farmi una mia opinione sul finale. E sul significato di Ubik.
La trama è semplice: siamo nel futuro (che per Dick era il 1992), e la società oltre ad avere tecnologie avanzatissime ha anche scoperto l'esistenza degli esper. I telepati, i veggenti... esistono quindi gruppi che impiegano gli esper, e gruppi che impiegano i loro nemici naturali, gli inerziali (capaci di sviluppare intorno a sé un campo anti-esper che annulla i loro poteri). Il protagonista è un esaminatore di inerziali, uno dei membri più importanti della società di Runciter.
Tutto inizia quando gli viene portata una nuova ragazza da esaminare, una ragazza con un potere mai visto prima: può modificare scelte del passato, cambiando così il presente.
Arriva lei, e arriva una missione importantissima su una base lunare, talmente importante da far partecipare anche lui e Runciter stesso.
E qui comincia la discesa nei meandri dell'incubo, delle illusioni, dell'assurdo, della storia.
Perché c'è un'esplosione, e qualcuno muore.
Runciter.
I superstiti tornano di corsa sulla Terra, cercando di salvare il salvabile mettendolo in semivita, una tecnologia che iberna i morenti consentendo ai loro cari di parlare con loro quando necessario, sfruttando al massimo il poco tempo rimasto loro per vivere.
Ma qualcosa va storto, ci sono dei problemi con il porlo in semivita. Cominciano morti strane tra i membri del gruppo, il tempo sembra impazzire sorapponendo al presente il passato.
E Runciter stesso sembra comparire in visione a Joe, nella tv o sotto forma di scritte.
Suggerendogli che non sia lui a essere morto, ma tutti loro.Intrappolati in un incubo assieme a un nemico implacabile.
E ovviamente, una volta che pensiamo di aver risolto il mistero e capito tutto, così come Joe... beh, proprio allora Dick ci rifila un ultimo capitolo che frantuma ogni nostra certezza e ci impone di cessare la nostra inutile ricerca della Verità. Perché non c'è una Verità nè esiste una Realtà.
Perché non sappiamo chi è vivo e chi è morto, in questo mondo dove anche i semivivi, collegati tra loro a livello telepatico, sperimentano la vita.
Perché non sappiamo realmente cosa sia Ubik, se sia solo lo strumento creato da Ella o se sia presente da prima, da sempre.
Perché non sappiamo se oggi stesso potremmo trovare una pubblicità di uno spray Ubik, o di un intregatore multivitaminico Ubik, o di bacche Ubik per curare ogni male dell'era moderna.
Splendido, semplicemente un libro splendido.
Beh, mi dispiace dirlo, ma dopo aver letto le prime 50 pagine, mi ero già rotto le scatole. Ho terminato il libro (in 3 giorni) perché volevo sapere come andasse a finire, nella vana speranza di trovare nella conclusione del romanzo un senso, che però non ho trovato. Riconosco sicuramente all'autore una buona capacità narrativa e l'abilità di trarre in inganno il lettore, sviando fino all'ultimo e con grande arguzia i sospetti su chi sia il vero responsabile degli eventi nefasti che si verificano nell'arco della storia (motivo per cui ho deciso di dare 3 stelle anziché 2).
Tuttavia, per quanto mi sia sforzato, non sono proprio riuscito ad apprezzare la trama, che a mio parere è alquanto confusionaria e surrealistica, tanto da ricordarmi un po' lo stile di Douglas Adams (che non ho apprezzato affatto); leggere questo romanzo è stato quasi come vivere un'allucinazione o prendere parte ad uno di quei sogni per cui, quando ti svegli al mattino, esclami: "Ma che ca*** ho sognato stanotte?!".
Lo ripeto, io adoro la fantascienza, ma ho sempre detestato quei romanzi la cui trama mi suona come illogica e/o troppo distante dalla realtà, né comprendo come facciano le persone ad apprezzarli. Forse è per questo che non riesco ad apprezzare molti grandi precursori del genere, prediligendo invece autori più contemporanei. Detto ciò, se questo è lo stile di Philip K. Dick, dubito fortemente di leggere altri romanzi dell'autore in futuro.

Recensito in Italia 🇮🇹 il 2 giugno 2021
Beh, mi dispiace dirlo, ma dopo aver letto le prime 50 pagine, mi ero già rotto le scatole. Ho terminato il libro (in 3 giorni) perché volevo sapere come andasse a finire, nella vana speranza di trovare nella conclusione del romanzo un senso, che però non ho trovato. Riconosco sicuramente all'autore una buona capacità narrativa e l'abilità di trarre in inganno il lettore, sviando fino all'ultimo e con grande arguzia i sospetti su chi sia il vero responsabile degli eventi nefasti che si verificano nell'arco della storia (motivo per cui ho deciso di dare 3 stelle anziché 2).
Tuttavia, per quanto mi sia sforzato, non sono proprio riuscito ad apprezzare la trama, che a mio parere è alquanto confusionaria e surrealistica, tanto da ricordarmi un po' lo stile di Douglas Adams (che non ho apprezzato affatto); leggere questo romanzo è stato quasi come vivere un'allucinazione o prendere parte ad uno di quei sogni per cui, quando ti svegli al mattino, esclami: "Ma che ca*** ho sognato stanotte?!".
Lo ripeto, io adoro la fantascienza, ma ho sempre detestato quei romanzi la cui trama mi suona come illogica e/o troppo distante dalla realtà, né comprendo come facciano le persone ad apprezzarli. Forse è per questo che non riesco ad apprezzare molti grandi precursori del genere, prediligendo invece autori più contemporanei. Detto ciò, se questo è lo stile di Philip K. Dick, dubito fortemente di leggere altri romanzi dell'autore in futuro.

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