Matteo Ricci è un vero talento calcistico, uno sciupafemmine dal cuore romantico che ha molto chiari gli obiettivi da raggiungere. Gioca a calcio da quando era bambino e non ha mai impedito all'istinto di indicargli la strada.
Così, quando nella sua vita entra Euridice Saintjust, giovane misteriosa e affascinante che suona il violoncello come se fosse una parte di sé, l'istinto ancora una volta decide per lui
Euridice è introversa e scostante ma Matteo, in un lento ma progressivo percorso di avvicinamento, riesce a scalfire la sua diffidenza.
Nel dolce fluire della primavera e poi dell'estate, tra scampagnate in collina e una dolce vacanza in un'isola selvaggia e piena di profumi, i due ragazzi imparano ad amarsi.
Eppure la realtà è più complicata di una partita di calcio.
Euridice è distante e, dietro al proprio violoncello e quel suo modo esitante di affrontare la vita, nasconde terribili verità.
Passione e desiderio, rinuncia ed espiazione.
A un tratto le differenze sembrano invalicabili.
Euridice si allontana e Matteo si rassegna a lasciarla andare.
Ma la vita è come una partitura di Schubert, passaggi melodici che seguono flussi imperscrutabili. Lento, Adagio, Andante.
Matteo non può vivere senza la sua Euridice e in una struggente lotta contro il tempo cercherà di salvarla. Per salvare sé stesso.