Recensione cliente

VOCE VINE
Recensito in Italia 🇮🇹 il 14 dicembre 2017
ZEROCALCARE_ MACERIE PRIME
Bao Publishing. 190pp., b/n e toni di grigio. 17,00€.
Testi e Disegni_ Zerocalcare.
Una cornice post-apocalittica, alla “The Road “ e “Codice Genesi” ed una incursione nelle platoniche caverne di una spesso sollecitata coscienza ,formano il corollario di una storia che si espande ( prevista una seconda parte per maggio 2018)per capitoletti imbastiti di umorismo e sorvegliato spleen , sul lasco filo conduttore del matrimonio di Cinghiale _ l’erotomane coetaneo di Calcare, “clamorosamente” accasato_ e la successiva elaborazione di un bando pubblico che potrebbe dare un minimo di stabilità economica alla teppa degli stretti amici romani che il disegnatore non sempre ha avuto modo di coltivare ( solo in parte l’autore ci autorizza a scorgervi un indirizzo autobiografico e realistico…), con un’aggiunta, e la parziale defezione di Secco , addirittura avviato ad una (inquietante per il lettore) carriera parastatale.

Non è un tabù l’impiego nel pubblico per questi (sei) diversamente giovani spiccatamente progressisti in politica quanto francamente impietriti (cit.) dall’impellenza di prendere decisioni sostanziali ed irrevocabili nella/della loro vita. Rincorrendo ricordi di anagrafica gioventù, e magari stressandoli di un antipatico rivendicazionismo ( i toni ricordano i copioni di un Kevin Smith…),arrivano ad un “punto di rottura “ prodromico al coming soon editoriale e forse a scantonare derive moralistiche. Zerocalcare non ha difficoltà ad inserirsi tra gli “sfigati” ( non prima però di aver dettagliato largamente il suo modo di porsi agli interlocutori che lo considerano _anche arbitrariamente_ nella sua sfera artistica riconosciuta) , salvo evitare i gironi danteschi più infossati del vivere in-civile ( poco permeabili , per eccesso di disperazione, agli imput popular da sempre “cultura condivisa” tra ZC e i fan) ed arrovellarsi su problems che piegherebbero al piccolo borghese,al netto di esperienze movimentiste ora, nel caso, da delegare ai “pischelli”; magari da proteggere dagli strali massmediologici più capziosi.
Abbandonata la classica caratterizzazione degli occhi in fiamme, non meno ZC offre ritratti debordanti ed espressivi , lasciando perlomeno e sempre un accompagnamento di grigio a rinforzo del portato tridimensionale, peraltro piuttosto ben sostenuto anche dal taglio volumetrico e dall’approfondimento degli sfondi.
Un fumetto in cui si sorride spesso , e che “rimane dentro” ben oltre il tempo di una catena di freddure (imho).
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