Prima parte dedicata all'assassinio di Guido Galli e alla sua vita, poi il processo agli untori e la Colonna infame, poi la bomba alla banca in piazza Fontana, poi i bombardamenti alleati e le torture e fucilazioni nel periodo fascista. Quindi l'indipendenza o meno dei giornalisti (soprattutto del corriere) e degli editori durante il periodo fascista e anche dopo.
Stajano si rigira più volte tra i luoghi di Milano in cui hanno avuto luogo queste tragedie e ne ricostruisce soprattutto gli aspetti più negativi, quelli in cui il bene viene sconfitto dal male, la razionalità dalla cieca ignoranza. Sicuramente avere presente questi fatti e conoscerli bene è utile, ma rappresentare Milano solamente attraverso questa selezione mi sembra quantomeno parziale. A che scopo? Stajano non ne dà una spiegazione convincente, se non questo senso di tradimento che ritengo eccessivo.