Uno strano libro dejà vu: un rifacimento in chiave di romanzo rosa di un altro libro che ho letto in passato, La signora di Sing Sing. Frutto di una ricerca storica seria e documentata in tutti i suoi particolari, questo libro viene citato da Carla Maria Russo nell’ultima pagina come di un saggio, ringraziondo l’autrice, Idanna Pucci, come se questa avesse collaborato volutamete con importanti informazioni, ma tralascia di menzionare il nome dell’editore LEF (Libreria Editrice Fiorentina, 2016). La signora di Sing Sing, di lettura scorrevole, tratta la vicenda straordinaria dell’americana Cora Slocomb, una pioniera attivista (sposata Savorgnan di Brazza) che nel 1895 iniziò la prima campagna contro la pena di morte in America per salvare una ventenne emigrante italiana, Maria Barbella, prima donna condannata a morire sulla sedia elettrica appena installata nel penitenziario di Sing Sing. Cuore di donna sembra la stessa storia con modifiche a certi nomi, date e luoghi e con una trama un po’ diversa come nel tentativo da parte dell’autrice di arrivare a una certa autenticità. In comune i due libri hanno soprattutto un omicidio avvenuto nello stesso giorno e nella stessa locanda di Little Italy, per mano di due donne diverse, ambedue chiamate Maria, ma le vittime sono due uomini diversi. Naturalmente solo uno dei due delitti ha valenza storica, un fatto realmente documentato.
Io che avevo letto La signora di Sing Sing, sia nell’edizione di Giunti del 2002 che in quella ultima della LEF, mi è sembrato proprio un déjà vu. L'unico personaggio, secondo l’autrice, veramente inventato è l’avvocato donna che viene a difendere la povera emigrante Maria Inez accusata di aver ucciso il marito. Questa avvocatessa, Ann Bennett, viene presentata come la prima donna avvocato negli USA, ma in realtà la prima avvocatessa nella storia americana si chiamava, Myra Colby Bladwell, nel lontano 1855. Ne seguirono molte altre. Ma è la somiglianza di questo libro nelle descrizioni e in molti dettagli con La signora di Sing Sing è sorprendente e mi ha profondamente perplesso.