La recensione più critica
3,0 su 5 stelleNON ECCEZIONALE, MA PUR SEMPRE UNA PIACEVOLE LETTURA
Recensito in Italia 🇮🇹 il 21 settembre 2019
In questo volume ritroviamo la squadra al completo coinvolta in una “gita” alla “fattoria dei morti”. Una struttura – laboratorio di Westerley – dove si studiano i cadaveri in decomposizione. Non solo un contributo alla ricerca, ma un aiuto alle forze dell’ordine nelle indagini in corso e in quelle ormai archiviate. I cosiddetti casi irrisolti.
L’ispettore Kim Store si ritrova a indagare su una serie di omicidi avvenuta proprio in quella proprietà e nulla viene lasciato al caso, in una corsa contro il tempo per evitare che altri possano andare ad aggiungersi alla lista. Le indagini, tuttavia, si rivelano complicate e per stanare l’assassino deve scavare nel passato delle vittime e trovare l’anello di congiunzione tra loro. In questa ricerca della verità, anche i trascorsi della protagonista tornano a galla e alcuni aspetti di lei assumono una prospettiva diversa agli occhi di chi legge. Se da un lato l’autrice ci ha abituati ad avere a che fare con una persona poco espansiva, a volte brusca nei modi, sebbene determinata nel rincorrere la verità, in questo romanzo scopriamo che ha anche un cuore e che certe situazioni non la lasciano indifferente come invece vorrebbe far credere.
All’inizio vuoi fare giustizia. Ma a un certo punto, e accade sempre, inizi a conoscere le vittime più intimamente e la tua motivazione cambia… Non mi riferisco solo ai vivi. Fai lo stesso con i morti. Sviluppi una sorta di empatia, e lì avviene il cambiamento. Non vuoi più catturare l’assassino per amore della giustizia. È una questione personale.
Anche questo romanzo si legge velocemente e con piacere, tuttavia qualitativamente è inferiore rispetto al precedente. La parte thriller risulta debole, troppo prevedibile. Ho scoperto subito l’assassino, ed è tutto dire… Mi piacerebbe pensare che la Marsons abbia sottovalutato le mie capacità, ma ahimè temo piuttosto che abbia realizzato un prodotto meno convincente. Il suo stile, tuttavia, è talmente appassionante e coinvolgente che penalizzarlo per questo non sarebbe corretto, di conseguenza, chiudo un occhio sul resto, confidando nei prossimi romanzi.
Di questa autrice apprezzo sempre l’attenzione per i dettagli, nulla viene lasciato al caso o incompleto, e i finali, infatti, sono più che soddisfacenti e rendono giustizia alla storia. Piccoli dettagli non mi hanno convinto del tutto, ma abbasserò anche l’altra palpebra perché, qualora non si fosse capito, il romanzo mi è piaciuto e non posso fare a meno di consigliarne la lettura.