La recensione più critica
3,0 su 5 stelleQualcosa stavolta è mancato
Recensito in Italia 🇮🇹 il 13 agosto 2021
Valérie Perrin è indubbiamente brava. Molto brava. Dipinge i personaggi e l'atmosfera di provincia con grande maestria. Eppure non mi sento di dare più di tre stelle a questo libro. Ritrovo pochi elementi di quel capolavoro che era "Cambiare l'acqua ai fiori". Qui l'idea di base poteva essere vincente (la storia di Virginie). Eppure abbinata a una serie di altri temi (troppi) che indubbiamente fanno colpo sul lettore medio, alla lunga ha fatto sfociare il libro nella banalità. Figli ed animali abbandonati, amicizia indissolubile, sessualità complessa, violenza domestica, accuse di abusi sessuali. Non manca niente di quello che nutre il pubblico da diversi anni ormai e garantisce il rapido successo editoriale. Il prezzo d pagare è ovviamente la qualità.
La storia si trascina a volte con gran fatica. La parte che descrive l'infanzia dei tre è eccessivamente lunga per non dire noiosa. I personaggi sono ben fatti, ma di certo non indimenticabili. Insomma, sembra uno di quei romanzi buoni, che hanno perso l'occasione di essere eccellenti. Ho visto altri autori esordire alla grande e poi perdere colpi opera dopo opera. Forse non reggono il peso del successo, oppure la pressione dei contratti con le case editrici (Joël Dicker). O forse l'attaccamento ad uno schema che si è visto vincente, porta a produrre libri di serie con la stessa matrice (Charlotte Link). Spero che la prossima opera della Perrin ci riporti sui binari dei temi sì originali, profondi e sempre attuali, ma con quella profondità che scaturisce dal talento letterario autentico, travolgente e non di maniera.