La recensione più positiva
5,0 su 5 stelleNon più a Valdiluna
Recensito in Italia 🇮🇹 il 24 novembre 2017
Già dalle prime pagine di questo bellissimo romanzo dall’ampio respiro, emergono e collidono due mondi opposti: da una parte quello di Milena impegnata nei preparativi del suo matrimonio, dall’altra quello del fidanzato Flavio che non riesce a nascondere il fastidio per le inevitabili seccature dell’organizzazione. La tensione tra i due è evidente: nel salotto della futura sposa, una versione moderna del Salotto di Nonna Speranza pieno com’è di ninnoli e addirittura fornito di una gabbietta per gli Inseparabili che con le loro strida rendono evidente e concreto il nervosismo che aleggia nell’aria, Flavio avverte un misto di noia e di nausea per quella che teme sarà la sua prigione e per la vita ordinaria che la sua fidanzata sembra desiderare e addirittura incarnare. In realtà la personalità di Milena non è così lineare come Flavio suppone, perché nel suo passato c’è una colpa oscura che la tormenta. Insospettita dal comportamento di Flavio che si nega agli appuntamenti, che è reticente, sfuggente, misterioso, Milena lo seguirà di nascosto e assisterà alla sua aggressione da parte di due energumeni nel Parco di Villa Arcadia. E come il salotto di Milena è il correlativo oggettivo della incomprensione stridula tra i due, così Villa Arcadia, a dispetto del nome che evoca immagini bucoliche e una serenità classica, è un luogo di ombre e di mistero. Da questo punto in poi il mistero non abbandonerà mai il lettore: ad aumentarlo, a renderlo ancora più intricato, contribuirà una galleria di Personaggi dai contorni inquietanti, dall’incredibile e seducente Lyra che porta sulle spalle un passato difficile da accettare e a cui credere, al misterioso Tommaso che sembra appartenere più a un mondo onirico che a una dimensione reale. C’è poco da fare, che ci creda o che non ci creda il Lettore si trova irretito e travolto da una serie di enigmi, immerso nella caligine di sogni che hanno parvenza di realtà, conquistato dalla sostanza più vera del vero di un mondo che ricorda l’Iperuranio platonico. Ora a collidere non sono più le aspirazioni piccolo borghesi di Milena contro il desiderio di evasione di Flavio, ora a scontrarsi sono la grevità del mondo corporeo e la fluidità di un mondo immateriale ignoto ai più. E in questo scontro, alcuni Personaggi si muovono increduli, altri consapevoli, altri incapaci di orientarsi. Per pagine e pagine le minacce che gravano sui Personaggi si accompagnano a una sensazione di gelo che viene “fisicamente” trasmessa al lettore con grande maestria: la pioggia, il freddo, l’umidità, le gocce stillanti dai rami degli alberi, i parabrezza delle auto bagnati e appannati, la misera baracca in cui Lyra vive come una barbona, e poi la neve, le aggressioni, la paura, il lettore le sente sulla sua pelle e a stento riesce a interrompere la seduzione dei colpi di scena che lo tengono incollato a questa intensissima storia. Ma quale storia? Il giallo e il noir sono i colori che connotano questo romanzo, ma che non ne esauriscono la varietà di significati; il mondo incorporeo, il mistero dell’inaccessibile Valdiluna, la setta denominata Olimpo, le forze del Bene e del Male, gli omicidi, i faticosi percorsi che i personaggi affrontano con fatica perché minacciati o feriti, le fughe, i sogni che a volte sono incubi della stessa forza iconica dei terribili quadri di Bosch, alludono a ben altro che a una semplice trama per quanto ottimamente congegnata e perfetta nel movimento dei suoi ingranaggi: tutto il romanzo, notevole per ampiezza e per qualità di scrittura, ci parla di amore, di malvagità, di incertezze e le fotografa tutte nei gesti e nelle espressioni dei personaggi, ma soprattutto ci parla di libertà morale e di consapevolezza nelle scelte. Ci dice infine cosa significhi davvero per un uomo essere come un dio immortale.