La recensione più critica
3,0 su 5 stelleNon il miglior Carrisi
Recensito in Italia 🇮🇹 il 6 novembre 2022
Non è il primo romanzo che leggo di Donato Carrisi, scrittore di cui apprezzo il ritmo incalzante e, di solito, coinvolgente.
Tuttavia, rispetto ad altri romanzi, ho trovato La Ragazza nella Nebbia un pochino più lento, inverosimile e macchinoso.
Partiamo dal presupposto che l’intera vicenda si svolge in un paesino di montagna, in pieno inverno. Uno di quei paesini di confine, avvolti nella nebbia e cristallizzati dal gelo, anche un po’ abbandonati e dimenticati dal turismo, dove gli abitanti si conoscono da sempre, pregano e vanno regolarmente in chiesa, ma guardano con diffidenza i forestieri. Già l’ambientazione non suggerisce grande dinamicità.
Fino a quando, due giorni prima di Natale, una dolce e timida ragazzina dai capelli rossi scompare nel nulla. Ha sedici anni, si chiama Anna Lou ed era uscita di casa per andare a insegnare catechismo nella sua parrocchia.
In qualche modo, la sua scomparsa diventa ben presto un caso mediatico, che riporta alle luci della ribalta l’agente speciale Vogel, incaricato di seguire il caso.
Quest’uomo è la quintessenza dell’ antipatia: egocentrico, superbo, vanesio. Di lui sappiamo che ha fallito clamorosamente un precedente fatto di cronaca, sbattendo in carcere un uomo innocente, e che ora non aspetta altro che riscattarsi, a qualunque costo.
Ce la farà? Ovviamente non si può dire senza rischiare lo spoiler, ma la risposta non è così facile, né scontata.
Ovviamente nella risposta risiede anche uno dei due principali colpi di scena del romanzo.
Si, perché in realtà ce n’è un altro, a mio parere anche più succoso, che Carrisi piazza strategicamente proprio nelle ultime pagine del romanzo, ma che personalmente avevo intuito un po’ prima del finale, rovinandomi l’effetto sorpresa.
Per quanto mi riguarda, nel piccolo spazio di questo paesino di montagna, ci sono fin troppi personaggi incastrati un po’ a forza: alcuni occupano buona parte del romanzo, e quindi ti aspetteresti qualcosa di grande da loro, e invece boh, verso la fine semplicemente spariscono dalla storia… altri spuntano un po’ a sorpresa quando siamo già molto avanti nella vicenda, quasi verso la fine, mai nominati prima, e guarda un po’, il loro aiuto diventa fondamentale per andare avanti nel mistero, ma anche loro spariscono prima del finale.
Insomma, risultano personaggi un po’ a caso.
Inoltre, ho trovato un po’ inverosimili alcune scelte: nel romanzo viene citato spesso un giacimento di fluorite, scoperto nel sottosuolo del paesino, grazie al quale molti abitanti si sono arricchiti incredibilmente. Tuttavia, questo rimane qualcosa in sottofondo, non ha legami con la storia principale. O forse, io non li ho colti.
Nel complesso, è un libro che si legge volentieri in pochissimi giorni, se non in pochissime ore, perché a Carrisi riconosco senza dubbio il talento di rendere ogni suo romanzo molto cinematografico, specialmente nei dialoghi tra i personaggi.
Ma, per quanto mi riguarda, non è la sua opera migliore.
Spedizione Amazon puntualissima e libro perfettamente integro.