La recensione più positiva
4,0 su 5 stelleUna puntata interlocutoria , nonostante il titolo.
Recensito in Italia 🇮🇹 il 21 aprile 2020
Wood scrive bene : una prosa asciutta , adatta al genere hard boiled moderno , quasi un manuale di scrittura per aspiranti scrittori del thriller .
E su questo non ci piove , e credo lo abbia dimostrato in tutti i romanzi della saga dove vediamo Victor protagonista .
Quello che convince meno , non solo in questa avventura del killer venuto da lontano ,è l'impressione che all'autore manchi il coraggio di spingersi un pochino più in la , e farci vedere una volta per tutte la vera anima del protagonista.
Certo è che in ogni racconto che lo visto protagonista il lettore ha appreso qualcosa in più del passato e del vissuto personale dell'uomo e del professionista , ma sembra sempre che manchi qualcosa nel profilo del personaggio .
Se nei primi romanzi della serie la costruzione della trama , iperveloce e sempre versata a costruire un'azione secca e decisa , aveva in parte coperto questa carenza da parte dello scrittore , in questa ultima puntata è maggiormente evidente il mancato approfondimento della natura nascosta di Victor .
Il lettore sembra sempre ad un passo da apprendere qualcosa che restituisca umanità e profondità al protagonista , e quindi a tutta la la sua capacità camaleontica di cambiare volto ed immagine , pur restando se stesso .
Il mistero e una parte del non visto fanno parte di ogni buona serie di argomento analogo , da Ludlum a Baldacci se ne potrebbero citare a carretate di esempi , ma qui l'impressione è che Tom Wood perda ogni tanto colpi nel riuscire a tenere alta la tensione ed il ritmo del racconto .
Sopratutto perché quando il ritmo cala ed i personaggi di contorno , importanti per carità ma pur sempre secondari al protagonista , devono gestire la scena da soli , tutto ha un'aria di già visto .
L'originalità di questa serie infatti , a mio modesto parere , sta proprio nella figura affascinante e piena di lati da esplorare di Victor : proporre un romanzo come " scontro finale " e gestire invece un episodio , per quanto interessante , chiaramente interlocutorio , non è un risultato da cinque stelle .
Spero che nel prossimo romanzo dedicato l'autore renda nuovamente a Victor il centro della storia , e quindi restituisca al lettore il fascino dei primi volumi , magari con l'aggiunta , come precisato prima , di un approfondimento più sincero del vero animo del protagonista .
Se è giusto tenere qualcosa nascosto , vi sono ancora atteggiamenti e scelte che si spiegano a fatica ed a volte , per come conosciamo Victor , paiono contraddittorie , appunto perché sembra che la'autore abbia avuto paura di scoprire alcune carte .
Romanzo comunque che vale senz'altro la pena di leggere , in attesa del prossimo ...