La recensione più positiva
4,0 su 5 stelleLETTURA CONSIGLIATA
Recensito in Italia 🇮🇹 il 14 ottobre 2020
Dopo una serie di libri iniziati e mai portati a termine (in alcuni casi è già tanto se sono arrivata alla fine del primo capitolo) e conseguente periodo di stop, mi sono approcciata a questo romanzo con qualche riserva, sebbene in passato abbia già avuto modo di apprezzare i lavori di questa autrice. Ebbene, qualsiasi reticenza nutrissi è stata spazzata via già dalle prime battute. La lettura coinvolgente, lo stile curato, il tutto unito a una storia credibile, hanno fatto sì che divorassi il libro in un paio di giorni, dove per giorni, va precisato, si intende ritagli di tempo tra lavoro e famiglia, quindi forse sarebbe più corretto parlare di ore. Vi ricordo che io sono una lumachina, quindi è tutto dire.
Mi sono ritrovata catapultata nella vita di Valeria, la protagonista, a condividere la sua angoscia per un amore finito tragicamente, i suoi dubbi, le sue paure. Dolore, rabbia, accettazione… queste le fasi che seguono un lutto ma, in questo caso, anche sete di vendetta.
Attraverso i suoi ricordi, ho ripercorso un arco temporale di quattro mesi, ho condiviso i suoi pensieri, anche quelli più disdicevoli perché sì, siamo umani e ci è concesso sbagliare.
La Steri ci accompagna nella ricerca della verità, e lo fa magistralmente. Nulla è lasciato al caso; uno dietro l’altro, i tasselli trovano la loro collocazione. Non importa cosa sia giusto o sbagliato, moralmente discutibile o meno, non ci è concesso scegliere, ma solo comprendere le ragioni che portano la protagonista a seguire determinate scelte.
La storia si srotola lentamente sotto gli occhi del lettore, tuttavia la lettura procede rapida perché è troppa la voglia di dare un volto al colpevole e assegnarlo alla giustizia, qualunque essa sia…
Tutti i personaggi sono curati sia sotto l’aspetto fisico che caratteriale, non ho avuto difficoltà a figurarmeli nella mente. È stato come assistere alle riprese di un film, dove ci sono i buoni, i cattivi e i personaggi di contorno, tutti con una parte da recitare, calati perfettamente nel ruolo che è stato loro assegnato.
Il mio unico personale appunto riguarda la scena finale della quale, per ovvi motivi, non posso dire nulla, sarà però mia premura contattare l’autrice per discuterne con lei.
Concludo ringraziando Maria Teresa Steri per avermi tolta dall’impasse di cui ero caduta vittima e, come già altre volte in passato, la invito a proporre i suoi libri a qualche casa editrice perché, secondo il mio modesto parere, meritano di trovare spazio sugli scaffali di una libreria.
Inutile dire che ne consiglio la lettura.