La recensione più positiva
4,0 su 5 stelleNon parlerò d'amore...e lui si sentiva un gigante dell'amore. (cit)
Recensito in Italia 🇮🇹 il 15 ottobre 2022
"Non passava giorno che non ci fossero manifestazioni e scontri": sono gli anni del maggio francese e anche a Firenze, e dovunque, si svegliava un bisogno di ribellione, ( e anche a Bologna, ricordo io che a mia volta c'ero) ed era difficile sottrarsi... Nei pensieri del commissario Bordelli questo bisogno di bilancio -fra spinte ideali e contatto con la realtà- si accompagna ai ricordi della guerra, quanto vissuta sulla sua pelle , e degli amici e dei nemici, e c'è il bisogno delle regole e del dovere, ma a volte anche si profila un dovere superiore. Noi lo seguiamo, in tutto questo 'pensare e fare', di capitolo in capitolo: è anche ritornato Blisk, che a colpi di coda accompagna ogni avventura, anche quelle della mente. E sul finire, ultimo ma non ultimo, è ritornato anche Arcieri.
Le indagini d'omicidio sono più d'una, le prime risolte subito in quattro e quattr'otto , accompagnato da Piras ormai pronto ad avanzare di grado, le ultime affrontate con difficoltà e sconcerto e impossibilità di avanzare verso la soluzione. Le indagini tuttavia passano in secondo piano, come in altri volumi della serie, ma qui sfumano ancora più indietro perché urge la matassa dei ricordi con i suoi nodi ingarbugliati, questa volta anche nei racconti alla cena finale con gli amici : non si scioglie la tensione e si aprono invece squarci inquietanti sui tempi passati (vedi, ad es, la vicenda della zia Costanza.).
Leggo che ad alcuni lettori non è piaciuto l'esagerato sormontare degli spazi del cuore sul 'giallo' in sé, ma è proprio la pienezza stessa del romanzo, l'autore ce lo dice nella dedica iniziale ( il libro è costato "notti insonni e dolori di schiena"). Anche io , leggendo, ogni tanto mi sentivo sopraffatta e mi pareva giusto chiedere all'autore un riordino di tutto quel materiale, ma poi ora capisco che no, al cuore non si comanda e gli si deve 'rispetto', come Vichi stesso chiede in quella dedica. Aggiungo quindi la quarta stella e gli chiedo anzi, come dice la canzone del 'più bel sogno', di continuare invece sempre a "parlare d'amore".