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![Il tribunale delle anime (La Gaja scienza Vol. 1011) di [Donato Carrisi]](https://m.media-amazon.com/images/W/IMAGERENDERING_521856-T1/images/I/410upfJGr4L._SY346_.jpg)
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Il tribunale delle anime (La Gaja scienza Vol. 1011) Formato Kindle
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«La capacità di Carrisi di stupire il lettore è davvero ammirevole, in questa sua strategia delle tensioni occulte disseminate nelle pieghe del passato in cui niente e nessuno è mai quello che sembra, fino all'ultima pagina.»
TTL La Stampa - Sergio Pent
«Il tribunale delle anime è un congegno micidiale, che tiene il lettore sul filo dell'angoscia, portandolo a interrogarsi sull'essenza del bene e del male.»
Il Fatto Quotidiano - Andrea Fazioli
Roma è battuta da una pioggia incessante. In un antico caffè, vicino a piazza Navona, due uomini esaminano lo stesso dossier. Una ragazza è scomparsa. Forse è stata rapita, ma se è ancora viva non le resta molto tempo. Uno dei due uomini, Clemente, è la guida. L'altro, Marcus, è un cacciatore del buio, addestrato a riconoscere le anomalie, a scovare il male e a svelarne il volto nascosto. Perché c'è un particolare che rende il caso della ragazza scomparsa diverso da ogni altro. Per questo solo lui può salvarla. Ma, sfiorandosi la cicatrice sulla tempia, Marcus è tormentato dai dubbi. Come può riuscire nell'impresa a pochi mesi dall'incidente che gli ha fatto perdere la memoria? Anomalie. Dettagli.
Sandra è addestrata a riconoscere i dettagli fuori posto, perché sa che è in essi che si annida la morte. Sandra è una fotorilevatrice della Scientifica e il suo lavoro è fotografare i luoghi in cui è avvenuto un fatto di sangue. Il suo sguardo, filtrato dall'obiettivo, è quello di chi è a caccia di indizi. E di un colpevole. Ma c'è un dettaglio fuori posto anche nella sua vita personale. E la ossessiona. Quando le strade di Marcus e di Sandra si incrociano, portano allo scoperto un mondo segreto e terribile, nascosto nelle pieghe oscure di Roma. Un mondo che risponde a un disegno superiore, tanto perfetto quanto malvagio. Un disegno di morte. Perché quando la giustizia non è più possibile, resta soltanto il perdono. Oppure la vendetta. Questa è la storia di un segreto invisibile eppure sotto gli occhi di tutti.
- LinguaItaliano
- EditoreLonganesi
- Data di pubblicazione31 agosto 2011
- Dimensioni file680 KB
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Descrizione prodotto
Recensione
Sergio Pent, Tuttolibri - La Stampa
La narrativa di genere italiana nell'ultimo decennio ha assunto connotazioni precise, molto «patriottiche», spesso geograficamente circoscritte, dando onore e lustro a nomi che ora appartengono - più o meno di diritto - al conclave degli uomini di fama. La definizione di «giallo» è proprio quella che meglio si presta a definire le coordinate di queste narrazioni, che ormai spesso si autoriciclano in una rendita acquisita senza più calarsi nell'arena delle grandi sfide. Il noir è un'altra cosa. Il noir, oggi, si chiama Jeffery Deaver, Franck Thilliez, Jo Nesbo. Il noir, in Italia, svetta nella nostra memoria con due titoli mai più ripetuti con lo stesso tono grintoso e incalzante, dal sapore internazionale: Io uccido di Giorgio Faletti e L'impagliatore di Luca Di Fulvio. Le geniali contorsioni del male presenti a ritmo di maratona degli orrori in queste due opere, le abbiamo ritrovate di recente solo in un altro autore, subito premiato dal pubblico con un felice passaparola e grandi consensi anche all'estero: Donato Carrisi e Il suggeritore ci hanno portato a baldanzose vanterie nazionali sulla capacità di strutturare un thriller imprevedibile, violento ma non splatter, coerente e contorto al punto da avere l'impressione di assistere a mezza dozzina di episodi di «Criminal Minds» in contemporanea.
Alla seconda prova Carrisi, anziché suscitare i leciti dubbi di un'attesa al varco, si ripete balzando subito in testa alle classifiche, dove probabilmente festeggerà il Natale. Il tribunale delle anime è un'altra straordinaria operazione da genio del male, calato in una dimensione realistica sotterranea sempre un po' alternativa e parallela alla quotidianità, di quelle - tuttavia - che offrono ampi spazi di dubbio sulla normalità dei profili sconosciuti che incrociamo per strada. Ora sappiamo che qualcuno di questi anonimi passanti potrebbe essere un «penitenziere». Non è giusto privare il lettore di ogni singola scoperta del romanzo, compreso questo termine oscuro, inquietante. Ma ancora una volta Carrisi ci accompagna con invidiabile maestria nel suo inferno privato, in compagnia di personaggi che mutano il loro ruolo a seconda delle circostanze, lasciando spazio ad altre figure che compongono - tutte insieme - un puzzle di delirio e di suspense allo stato puro.
Marcus e Sandra: sono questi i nomi principali su cui soffermarsi, sono le loro vicende - anche private - quelle da seguire senza distrarsi, in una Roma quanto mai angosciante e tenebrosa con i suoi segreti raccolti in tanti anfratti, comprese certe piccole chiese misconosciute. Marcus è un «cacciatore del buio», Sandra una fotorilevatrice della Scientifica: entrambi partono dalla scoperta di un presunto serial killer trovato in coma con una scritta sul petto: «Uccidimi». Manca una ragazza - Lara - all'appello delle sue vittime, e manca un movente per la morte inspiegabile del giornalista David, marito di Sandra. Vendetta e perdono, ma soprattutto misteri assoluti, circonfusi di velleitarie santità, sono gli ingredienti di una storia che a metà volume sembra già tirare le fila, mentre le sorprese - le terribili sorprese - sono ancora tutte di là da venire.
La capacità di Carrisi di stupire il lettore è davvero ammirevole, in questa sua strategia delle tensioni occulte disseminate nelle pieghe del passato, in un limbo di piste false e presenze inquietanti in cui - attenti al suggerimento - niente e nessuno è mai quello che sembra, fino all'ultima pagina. Sarà intrattenimento, senza dubbio, ma scrivere romanzi come questo comporta una certa dose di genialità e una mente duttile, variegata, narrativamente complessa, strutturata - se vogliamo - anche in maniera perfidamente matematica. Eccoli qui, dunque: Deaver, Thilliez, Nesbo, che finalmente hanno trovato in Donato Carrisi l'ideale quarto partner per un fantastico poker con il delitto.
--Questo testo si riferisce alla hardcover edizione.
Dettagli prodotto
- ASIN : B0064BUYZU
- Editore : Longanesi (31 agosto 2011)
- Lingua : Italiano
- Dimensioni file : 680 KB
- Da testo a voce : Abilitato
- Screen Reader : Supportato
- Miglioramenti tipografici : Abilitato
- Word Wise : Non abilitato
- Memo : Su Kindle Scribe
- Lunghezza stampa : 420 pagine
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 7,784 in Kindle Store (Visualizza i Top 100 nella categoria Kindle Store)
- n. 92 in Gialli hard-boiled
- n. 466 in Thriller con suspense
- n. 575 in Gialli e thriller di azione e avventura
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A contrario di ciò che può sembrare all’inizio, ovvero, la cronaca di un’indagine riguardante la sparizione di una giovane donna, il romanzo rivela ben presto una struttura assai più complessa. Parliamo di un testo in cui il narratore segue i protagonisti nelle medesime situazioni e che quindi si piazza alle spalle dell’uno o dell’altro per fornire al lettore un quadro completo sulla vicenda. Questa scelta risulta caotica nel momento in cui vengono introdotti dei personaggi dal passato collegati al presente, ma si rivela azzeccata quando la caratterizzazione dei due protagonisti principali giunge al termine e permette all’autore di affidare la verità ai suoi due figli prediletti.
Mentre la trama portante si trasforma in una macabra partita a Twister, le storie parallele e le sotto trame si intrecciano tra loro e alla primaria, fanno volume e finiscono per intrattenere il lettore che ormai ha capito di trovarsi di fronte a una storia matrioska: ogni bambola ne contiene dentro un’altra e via discorrendo, avanti così. Il punto è che non si tratta di semplici espedienti utili ad allungare il brodo, ma di racconti nel racconto assolutamente funzionali e soprattutto indispensabili alla risoluzione del caso.
Oltre la struttura articolata, che può rappresentare un punto di forza o di debolezza dello scritto (a seconda dei gusti), ciò che più colpisce de “Il tribunale delle anime” è il fortissimo richiamo alla storia, sia artistica che religiosa. Infatti, l’indagine che viene mostrata non è quella seguita dal commissario tormentato o dall’agente con più fiuto dei colleghi: ad occuparsi della sparizione della giovane Lara abbiamo Marcus, o meglio, padre Marcus. Si tratta di un prete fuori dal comune, dotato di un sesto senso che non ha nulla a che vedere con la magia, ma che c’entra molto con la capacità di immedesimarsi negli altri e di notare ciò che a loro resta oscuro. Nel momento in cui l’autore si affida a Marcus, personaggio spogliato della memoria ma dotato di un’intelligenza sopraffina, scatta il richiamo automatico alla Penitenzieria Apostolica, ovvero, il primo tribunale della Curia Romana e dicastero votato all’analisi dei peccati gravi e alla concessione delle indulgenze. Marcus non è un normale penitenziere che raccoglie e archivia le confessioni dei crimini più spaventosi della storia, perché lui è capace di vedere oltre e quindi, può essere d’aiuto nell’indagine sulla sparizione di Lara. Ovviamente, il tema è assai affascinante e questo dona al personaggio di Marcus (e ai capitoli che lo vedono protagonista) una sorta di appeal maximo, il quale aiuta l’interesse del lettore a sopravvivere tra l’avvento di nuove sotto trame e continui flashback.
L’altro protagonista principale è l’agente Sandra Vega, tecnico specializzato in foto rilevazioni della polizia scientifica, che ha da poco perso il marito e che è a Roma per indagare sulla sua morte. Al di là dello svolgimento della trama, il suo personaggio ha il compito di concedere respiro al lettore, che si ritrova spesso a vagare nei pensieri (e nei sentimenti) di una vedova ventinovenne ferita dalla vita, anestetizzata per il dolore e allo stesso tempo così emotivamente matura da guarire da sola dalla perdita più grave. Infatti, attraverso dei flashback, l’autore mostra una coppia sana, affiatata e anche diversa dalle classiche coppie che coronano l’amore con il grande matrimonio e qualche figlio sparso per casa: Sandra e David sono due esseri umani adulti e maturi che si sono scelti e che, seppur indispensabili l’uno all’altra, non oltrepassano il confine tra Noi ed Io. Sandra inizia a credere che il marito sia stato ucciso durante le ricerche per il suo ultimo reportage e frugando tra oggetti riconsegnati alla vedova, trova delle foto con cui David sembra guidarla nell’indagine sulla Penitenzieria Apostolica.
È qui che Marcus e Sandra entrano in contatto e avviano una collaborazione sgangherata, un po’ telepatica e un po’ frutto del caso, che andrà oltre “Il tribunale delle anime” e si estenderà per due sequel: “Il cacciatore del buio” e “Il maestro delle ombre”.
Lo scritto può risultare intricato in alcuni punti, soprattutto nei momenti in cui subentrano le sotto trame che ruotano intorno a Marcus e alla Penitenzieria, ma tutto ciò concede una profondità che distingue “Il tribunale delle anime” da altri thriller in cui si va da A a B nel giro di qualche capitolo.
Uno dei contro è lo scarto di pagine tra il finale principale e quello effettivo: circa ottanta, forse un po’ troppe, ma che scorrono comunque verso una verità secondaria che nel mondo degli esordienti sarebbe stata tagliata di netto e infilata a caso da qualche parte (sbagliando).
In conclusione, “Il tribunale delle anime” è un buon libro, a tratti troppo arrovellato, ma di sicuro ben strutturato e piacevole.
Sara C. per artcafedisarac.wordpress.com
Ho appena finito questo libro, in soli 3 gg, non sono cosi veloce di solito, nemmeno in altre occasioni in cui la lettura mi aveva catturata. Questo libro non voleva farsi mollare, il che è un bene da lettrice, ma un male in quanto moglie e madre di bambina e cane.
Il libro è ricco di colpi di scena, sei li che credi di aver capito tutto e invece niente. Finale x me insospettabile!
Scritto sapientemente, senza lasciare nulla al caso. Non si perde in inutili descrizioni e dettagli, ma tutto ha il suo senso. La chicca finale è stato scoprire che la storia è ispirata a fatti reali, cosa che reputo molto interessante.
È il secondo che leggo di Carrisi e continuerò a farlo, a scapito della mia vita familiare, xke è davvero bravo. L'altro che avevo letto è stato 'la casa delle voci', che mi era anche piaciuto, ma meno di questo, credo soprattutto per il finale che lascia punti interrogativi.
Questa lettura è stata la prima lettura del 2023, ed ha rotto la piccola crisi ('blocco del lettore')che ho avuto, beh ho ripreso col botto!
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